Il Consiglio di ottobre: fascismi, opere, rifiuti, verde.

02 Gennaio 2022 / By Samuele Animali
Report del Consiglio comunale del 28 ottobre 2021

Vertigini
Nello stesso consiglio comunale (senza alcuna autoironia) un assessore alla cultura afferma che la frase fascista ritrovata per caso sulle mura dell’anagrafe è una “testimonianza storico artistica”, mentre un altro esponente della stessa lista, noto per militanze molto distanti dal pensiero del buon Carletto Marx, detta la linea della maggioranza affermando che aiutare gli under 35 a realizzare una loro autonomia abitativa (era l’oggetto di una mozione presentata dal PD) è “una stampalla al capitalismo ed alle sue storture” (sic!).
Va riconosciuta almeno la coerenza alla loro collega di lista elettorale Chiara Cercaci: quella che nei suoi post parla di “dittatura gender delle lobby LGBTQ” “pericolose per l’umanità” e che per sventolarsi “la prima cosa che trova” è una bandiera della repubblicadi Salò.
Per piazza Federico II “siccome l’albero è spoglio” non viene ripiantato l’albero ma rimossa l’aiuola e le scritte che ci stanno sopra, che avevano sempre fatto storcere il naso a molti perché in arabo, una lingue e delle culture predilette dall’imperatore svevo.
Nel riassestamento di bilancio vengono riassegnate somme destinate alla sistemazione idrogeologica della rete idrica minore (i fossi) e alla Fondazione Colocci (chiusa).
Nelle sue comunicazioni il Sindaco legge un fantomatico messaggio scritte da un altrettanto fantomatico operaio che avrebbe… insomma, ad ogni seduta del Consiglio la maggioranza si deve inventare qualcosa per ritirare fuori la questione della mancata approvazione del piano d’ambito dei rifiuti. Sulla quale Bacci non ha tutti i torti ma sembra puntare dritto alla privatizzazione del futuro biodigestore, già messa nero su bianco in passato sotto forma di partecipazione pubblica minoritaria.

Fascismi

Fatto sta che all’anagrafe sarà “restaurata” (!) la citazione di Mussolini rinvenuta nel muro di uno degli uffici. Lo ha ribadito il vicesindaco Luca Butini su richiesta della consigliera Chiara Cercaci, preoccupata perché va bene che le priorità a Jesi sono altre ma quando ricapita di trovare un’amministrazione che sostiene un restauro del genere?
Considerazione ben diversa da quella riservata a un altro muro, quello di via Mannori (ex via delle Orfane), bivio con via XX Settembre, dove nel febbraio del 1944 furono fucilati i partigiani Armando Magnani e Primo Panti. Il periodo storico è quello, non ci sono firme illustri ma buchi di proiettili ancora ben visibili. C’è un progetto degli studenti del Liceo Artistico, più volte da più parti ne è stata chiesta la sistemazione, c’è addirittura una mozione votata da tutto il consiglio Comunale. Ma è ancora tutto fermo. Questione di priorità forse….

Opere pubbliche

Jesi in comune ha proposto diversi atti ispettivi. Uno riguarda l’eredità Cesarini. Per l’ennesima volta l’assessore ha aggirato la domanda se la struttura è destinata le persone in carrozzina, limitandosi a dire che è in regola con l’abbattimento delle barriere architettoniche. Presumibilmente la risposta è “no”, niente carrozzine. Il perché è chiaro: una cosa è l’abbattimento delle barriere, altra è la possibilità di condurre vita in comune in locali nei quali non c’è possibilità di deambulare agevolmente con le seggiole a rotelle. Al di là delle misure, che questa circostanza la spiegano agevolmente, chiunque abbia visto come è fatta una struttura dedicata sa di che cosa si parla. Ma l’assessore le ha definite “opinioni personali” (sic!).
Un’altra nostra interrogazione riguardava la possibilità di utilizzare una palestra per la martoriata (è proprio il caso di dirlo…) scuola Martiri della libertà. L’amministrazione sottolinea che per le scuole elementari la palestra non è obbligatoria e quindi, per farla breve, dovrebbero pensarci bene prima di partecipare a progetti ministeriali che invece richiedono la presenza di una struttura di questo tipo.
La terza interrogazione tornava sul piano economico finanziario per la ristrutturazione e gestione della piscina Bocchini. Già in passato Jesi in comune aveva sottolineato come si trattasse di un project financing solo di nome, in quanto il Comune si è obbligato a restituire tutto quanto speso dai gestori. Quindi è il Comune che paga, sia pure in via differita e di fatto con gli interessi, e quando finalmente recupererà il possesso della struttura si ritroverà con un impianto nuovamente da restaurare. Nel project financing, invece, l’opera deve essere finanziata con i proventi della gestione, ciò che avrebbe meglio giustificato quanto avvenuto nelle scorse settimane, e cioè la revisione delle condizioni a favore del gestore in considerazione dei danni ricevuti dal Covid (e dei fondi stanziati dallo Stato per i ristori). Tra l’altro vengono presi in considerazione in dettaglio i danni derivanti dai mancati introiti per gli ingressi, molto meno i risparmi sul riscaldamento, il personale e via discorrendo, che pure sonod a annoverare tra gli effetti del Covid visto che la piscina è rimasta chiusa (e il servizio non c’è stato, non per colpa del gestore). Infine questo rimpolpare i fondi è un trattamento previsto solo per quanto gestito formalmente in project financing, mentre le altre società sportive debbono accontentarsi delle briciole o di niente. Il che conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che non è stato un buon affare né dal punto di visto economico né da quello della fruibilità dell’impianto.
L’ultimo atto ispettivo di Jesi in comune è un’interpellanza rigurdante il nuovo centro Alzheimer costruito in via Svezia, al posto dell’ex nido Cepi, utilizzando in parte la donazione all’uopo effettuata da Cassio Morettti (la prima donazione, precedente a quella destinata alla fontana). Dall’esame delle delibere si nota come l’immobile viene consegnato all’asp prima che sia finito e in tutta velocità si dispone che vi si trasferisca “provvisoriamente” il Centro Alzheimer… che poi però dovrà ritornare dove si trova ora. Il sospetto, chiamiamolo così, è che la delibera che dispone il trasferimento dovesse essere fatta soltanto per adempiere alla condizione posta alla donazione, che stabiliva un termine, ma i lavori non fossero affatto completati.

Tutto quanto sopra può essere rivisto, riascoltato, controllato ed approfondito a questo indirizzo: https://webtv.comune.jesi.an.it/live124-Consiglio-Comunale.html

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Samuele Animali