Consiglio comunale di ottobre: Jesi in Comune-Laboratorio Sinistra propone due interrogazioni

24 Ottobre 2017 / By Jesi In Comune

Jesi, 24 ottobre 2017 – Sono due le interrogazioni che il gruppo consiliare Jesi in Comune – Laboratorio Sinistra proporrà nel prossimo consiglio comunale: la prima è relativa al turismo e l’altra sulla pulizia dei fossi.

In merito al turismo abbiamo dato uno sguardo al sito http://www.turismojesi.it  che evidentemente non viene aggiornato con regolarità, come si evince dal fatto che indica l’esistenza di servizi turistici come il Bike Sharing e il Polo enogastronomico regionale Brand Food Marche di cui si annuncia l’apertura, mentre nulla risulta sugli scavi di Piazza Colocci e neppure sul Museo Federico II Stupor Mundi. I toni trionfalistici dei recenti dati forniti dall’amministrazione sul turismo non convincono per questo chiediamo se si intende aggiornare il sito sul turismo, quanti siano i contatti e le richieste pervenute all’Ufficio del Turismo nei mesi di giugno, luglio e agosto nel 2012, nel 2013, nel 2014, nel 2015, nel 2016 e nel 2017. Quanti atleti hanno partecipato ai tre camp sportivi organizzati al Palazzetto dello Sport nel 2017 e quali introiti sono stati registrati a fronte dei 5500 ingressi al museo multimediale dedicato a Federico II indicati per luglio e agosto 2017. A proposito del Museo multimediale: a quanto ammonta la spesa annuale necessaria per garantire l’apertura del Museo Federico II, compresa la spesa per personale, pulizie ecc. e fatta salva la spesa per l’affitto dei locali, e se spettano all’Amministrazione comunale la manutenzione di schermi, istallazionim e/o altre attrezzature presenti nel Museo Stupor Mundi.

In relazione alla pulizia dei fossi invece, abbiamo presentato una interrogazione perché l’amministrazione procede alla pulizia “per la prima volta da tempo immemorabile” con “un intervento radicale che sta interessando le zone di Tabano, Montescco, Montecappone e Martiri della Libertà” consistente “nella potatura delle piante cresciute all’interno o in prossimità dei fossi che possono ostruire il regolare deflusso delle acque” e nella “risagomatura dell’alveo”. Rileviamo invece che già nel 2000 fu avviata una progettazione partecipata per la sistemazione idraulica ed agro-ambientale del fosso Acquaticcio, che avrebbe dovuto orientare quanto ai metodi partecipativi adottati ed alle caratteristiche del progetto anche i successivi interventi sul sistema dei fossi, cui il PRG riconosce la valenza di corridoi naturalistici. Nell’ambito di questo progetto erano stati raggiunti accordi con i frontisti per acquisire al Comune le fasce ripariali che avrebbero dovuto ospitare percorsi ciclopedonali, e da questo lavoro è scaturito un manuale denominato “Linee guida per la gestione del territorio agricolo collinare”. I lavori di recupero del fosso Acquaticcio dell’importo di € 433.823,80 erano stati finanziati mediante il contributo posto a carico di “Jesi Energia S.p.A.” stipulata in occasione del rilascio della concessione per la costruzione della centrale Turbogas. I lavori progettati sono stati eseguiti solo in minima parte e nel 2010 una relazione specifica redatta dal consulente incaricato dal Comune forniva le indicazioni per il completamento dei lavori, mai realizzato nonostante il Comune abbia continuato a pagare alcune indennità di esproprio nel 2014 e nel 2015. Ecco le richieste: le aree espropriate lungo il fosso Acquaticcio sono state acquisite realmente all’uso pubblico e rese funzionali alla realizzazione di una viabilità ciclopedonale e di un percorso verde paesaggisticamente gradevole come da progetto? Perché non è stato completato il progetto vanificando i lavori già effettuati e le attività già svolte (realizzazione di manufatti quali sistemi di canalette e tubi di sgrondo, guadi, rilevati in terra; ma anche espropri, costituzione di servitù, cessioni ecc.)? Quali e quanti siano i residui ancora a disposizione per il progetto Acquaticcio e come si ha intenzione di impegnarli? Quali e quante sono le risorse già stornate dal progetto Acquaticcio? Quali sono, in dettaglio, i lavori odiernamente programmati, dove sono ubicati, sulla base di quali considerazioni sono stati selezionati e se sono finanziati con le risorse originariamente destinate al progetto Acquaticcio? Se e come si sta tenendo conto negli interventi odierni di quanto prodotto in occasione di quell’esperienza di progettazione partecipata ed in particolare se è stato previsto alcun processo partecipativo e di coinvolgimento duraturo dei frontisti e dei residenti nella preservazione e manutenzione del reticolo idrografico minore?

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