
Jesi è tradizionalmente una città abbastanza ricca di verde diffuso, ma i parchi pubblici vanno riqualificati, liberati dalle auto, resi fruibili da tutti i cittadini e le cittadine. Vanno, ad esempio, ripristinate e messe in sicurezza le aree riservate ai cani. Va potenziata la rete di piste ciclabili e pedonali e vanno tutelati i corridoi ecologici interni alla città. E in pari tempo va effettuato un serio e approfondito lavoro per l’abbattimento di ogni genere di barriera architettonica.
Sia per la mobilità sia per usi domestici e produttivi occorre favorire la crescita dell’offerta di forme di energia alternative, anche con la collaborazione dei privati. Ad esempio, incentivando la diffusione delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e detassando iniziative edilizie volte alla riqualificazione energetica, oltre che estetica e funzionale, delle strutture esistenti.
Va dato impulso al contratto di fiume: non è possibile interessarsi dell’Esino solo quando crea problemi.
Di concerto con gli agricoltori e con i residenti va rivisto il regolamento di polizia rurale per assicurare una migliore tutela del territorio.
L’obiettivo è rendere la città di Jesi sostenibile e amica dell’ambiente.
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