Di recente (molto di recente) il Comune di Jesi ha deciso di pubblicare alcune informazioni sul progetto di realizzare un biodigestore in zona coppetella-interporto. Purtroppo queste informazioni sono alquanto parziali. Non solo si limitano a raccontare la storia di come si sta arrivando alla decisione (con belle foto di bambini e pianticelle verdi, tanto per capire a che cosa serve l’ “informazione”…) ( https://www.comune.jesi.an.it/biodigestore/il-progetto/index.html ), ma nemmeno la raccontano tutta giusta. In particolare sta scritto che “Si sono analizzati 4 ipotesi di siti: uno nel Comune di Fabriano, individuato e messo a disposizione dal comune; uno nel Comune di Jesi, area Interporto, individuato dai tecnici dell’ATA;
due nel Comune di Maiolati Spontini, uno individuato e messo a disposizione dal comune ed uno individuato dai tecnici dell’ATA. A seguito di tale analisi è stato individuato come sito ottimale quello ubicato nel Comune di Jesi in zona Interporto”. Il Comune dimentica di dire che è stato il Sindaco di Jesi a “offrire” la disponibilità del nostro Comune. Senza aver ricevuto alcun mandato dal Consiglio comunale. E senza aver informato né prima, né poi, né il Consiglio comunale né la cittadinanza. Che Jesi si fosse candidata ad ospitare il biodigestore l’abbiamo scoperto noi di Jesi in comune per caso, a seguito di una rivelazione fatta pubblicamente dall’allora Sindaco di Maiolati Spontini qualche tempo dopo. Smascherato, il Sindaco ha dovuto ammettere in Consiglio comunale che sì, avevano dato la disponibilità di Jesi https://www.viverejesi.it/2018/12/20/biodigestore-jesi-in-comune-ata-ha-deciso-il-comune-da-che-parte-sta/711111/ . Poi è stato commissionato un piano di fattibilità a Nomisma, anche questa volta senza alcun mandato, che ha preso in considerazione solo il sito di Jesi. Infine, ma ormai siamo a metà maggio, il Sindaco ha reclamato la condivisione della decisione (già presa e da confermare entro fine giugno) e ha pensato bene di invocare la partecipazione (https://www.qdmnotizie.it/jesi-biodigestore-lopposizione-una-decisione-gia-presa/). Tanto per cominciare ospitando e pubblicizzando questa iniziativa: https://www.comune.jesi.an.it/notizie/Conferenza-stampa-Appello-per-il-Biometano/ in occasione della quale il Sindaco si è associto ad un accorato appello per il biometano, con tanto di riprese video nella Sala consiliare. E’ legittimo sentirsi un po’ presi per i fondelli? O no?
Il bidigestore di Jesi costerà 35 milioni. In linea di principio la chiusura del ciclo dei rifiuti è una necessità, ma non si sa con chi, come, con quali finanziamenti si procederà. Tantomeno abbiamo un piano complessivo, solo l’idea di dove costruire l’impianto. In una zona ad elevato rischio ambientale e già sfigurata da altre “imprese” passate (cromo, interporto, metanodotto, centrale biogas, l’ex sadam ancora da recuperare…). La scusa è l’economia circolare, ma a far gola, oggi, sono soprattutto i generosi incentivi.
Jesi, biodigestore all’Interporto: decisione entro la fine di giugno
Jesi in comune non sarebbe pregiudizialmente contraria a un piano ben fatto che preveda pure un biodigestore (magari non in un area come la vallesina che dal punto di vista dei rifiuti ha già dato). Ma c’è modo e modo di fare certe scelte.
Qualche notizia raccolta qua e là per l’Italia, solo per fare qualche esempio dei dubi che qui non ci hanno manco sfiorato.
http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/biodigestore-%C3%A8-business-non-ecologia-1.1010615
https://caserta.italiani.it/biodigestore-di-caserta/
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Samuele Animali