Partecipate, banche, natalità, movida e altro ancora: il secondo Consiglio comunale di settembre

02 Gennaio 2022 / By Samuele Animali
Report del Consiglio comunale del 30 Settembre 2021

Il Consigliere Binci che ha chiesto lumi sull’introduzione dei parcheggi a pagamento in Viale della Vittoria e alle Conce. L’Assessora Napolitano ha risposto che era “una previsione già decisa”, che gli stessi commercianti lo hanno chiesto e che si tratta di una “transizione culturale”. Poi ha parlato di “consentire il ricambio”. Ma per quello basta il disco orario (che c’è già)… purché vi siano i controlli. Che non vengono fatti perché sennò qualcuno si lamenta. Comunque si era detto che si sarebbe aspettata la fine dei lavori in centro…

La Consigliera Marguccio ha invece chiesto come si farà fronte all’ “emergenza movida” (!) Ha risposto il Sindaco affermando che è un problema che non riguarda solo la nostra città ed è una questione legata al “disagio giovanile”. Ha aggiunto che loro parlano con gli operatori e con gli abitanti, che non è facilmente conciliabile l’esigenza di un cittadino che a mezzanotte vorrebbe andare a dormire e gruppi di persone che stanno in piazza e discutono (ma vah…) e che la chiusura all’una nasce da una da una lunga conversazione con il Prefetto. Inoltre i bagni chimici non risolvono assolutamente i problemi perché poi non vengono utilizzati, mentre una risposta adeguata è la videosorveglianza. Dicono che ci sarà anche un percorso finalizzato alla verifica del disagio giovanile, istituendo operatori di strada. L’associazione movida-disagio giovanile non depone molto bene circa la chiarezza complessiva di idee di chi lo propone, ma speriamo che il progetto vada avanti (era nel nostro programma per le periferie, non in quello della Giunta a quanto ricordiamo…)

Esistono circolari ministeriali che invitano i comuni a spostare i seggi dalle scuole per causare meno disagio allo svolgimento regolare delle lezioni scolastiche (a maggior ragione in questo momento storico in cui sono a rischio sospensione a causa della pandemia). Sono stati anche previsti dei finanziamenti al riguardo.
L’assessore ha risposto che meno del 6 % dei Comuni italiani ha risposto a questo invito, quindi non l’ha fatto nemmeno Jesi perché è difficile trovare sedi con le caratteristiche idonee. Che però non sono tanto difficili (sono descritte nei documenti ufficiali). Certo nelle scuole è più comodo. L’idea dell’asessore per cui proprio in quei tre giorni si potrebbero fare “attività di formazione diverse” fuori dalle aule sembra piuttosto estemporanea ed impraticabile anche giuridicamente.

La maggioranza ha presentato una mozione intitolata “immaginando una nuova narrazione (sic) della natalità” che ha come tema l’emergenza demografica e il sostegno alle famiglie. Ci sono disegni di legge al riguardo sia presso il parlamento nazionale che a livello regionale. Uno in particolare, proposto dalla destra, è un copia e incolla della legge regionale del Veneto. Un’altra proposta è firmata dal Presidente del Consiglio Regionale. La mozione approvata a Jesi invita l’amministrazione a sollecitare la Giunta regionale perché vi sia una maggiore partecipazione, perché vengano introdotte specifiche misure in aiuto delle coppie separate e perché l’ASP 9 si impegni ad organizzare iniziative di formazione alle “responsabilità che derivano dal matrimonio”. Jesi in comune ha criticato questa prospettiva tutta centrata sulla “preparazione al matrimonio” (ma il comune è una parrocchia) anziché alle responsabilità della vita di coppia e della genitorialità.

Una mozione presentata dal Consigliere Catani chiede al Comune di attivarsi per scongiurare la chiusura dello sportello bancario presso l’ospedale. Il Sindaco ha evidenziato che Intesa San Paolo segue logiche industriali a livello internazionale per cui non è pensabile sedersi a un tavolo per “discutere di un bancomat”, che la situazione attuale sul territorio è frutto di scelte politiche sbagliate in Regione e che il Comune di Jesi è stato “l’unico a creare una commissione d’inchiesta” e a non aver “colloquiato con un certo tipo di potere” (sic). Purtroppo abbiamo chiuso la stalla quando i buoi erano scappati. Un modo tutto politico e velleitario per tentare di dissociarsi da quanto successo, tant’è che la costituzione di parte civile del Comune è senz’altro rigettata nel processo Banca Marche. In realtà siamo tutti responsabili di non aver non aver controllato quello che stava succedendo, anche usando le partecipazioni che le istituzioni avevano nelle istituzioni bancarie. Abbiamo approfittato della situazione, istituzioni in testa, finché le banche “compravano” il consenso distribuendo dividendi rivelatisi fasulli. Discorsi auto assolutori sono, crediamo, fuorvianti.

E’ stato approvato un ordine del giorno proposto da Jesi in comune sulla mancata adesione dell’’Italia al trattato sulla proibizione delle armi nucleari.Il voto chiede all’ammministrazione di mobilitarsi nell’ambito della campagna di sensibilizzazione denominata “Italia ripensaci”, per sensibilizzare il Governo, che votò contro il trattato preoccupato soprattutto di non metter ein imbarazzo gli alleati che possiedono armi di questo tipo e le mantengono anche sul territorio italiano.

Tra le pratiche, il conferimento dell’onoreficienza di “ambasciatore della città” al Club scherma Jesi e a Virginia Maria Barchiesi e l’affidamento in appalto a Jesiservizi della gestione dello stadio Carotti, Si tratta di una “prova” (un anno) dice l’amministrazione, per fare un’analisi della situazione.Tra l’altro c’è anche il dubbio che la gestione venga subaappaltata e l’affidamento a Jesiservizi serva per tamponare alcune falle che si sono verificate nel recente passato, che richiedono interventi urgenti di cui il gestore privato non può farsi carico, tipo il problema dei piccioni o quello delle infiltrazioni.

E’ stato infine approvato il bilancio consolidato di esercizio 2020, all’interno del quale figurano tutte le partecipazioni del Comune di Jesi in aziende, istituzioni consorzi ecc. Discorso che sarebbe lungo da fare, in questa sede si può sottolineare come per un verso questi strumenti (in particolare ASP, FPS, Jesiservizi) si siano rivelati senz’altro utili per trattare molte questioni sulle quali l’esistenza di un braccio operativo esterno e specializzato ha semplificato e reso più efficace la gestione. Per altro verso le “partecipate” sono state usate per mascherare spese che non era opportuno o possibile effettuare tramite casse comunali. La stessa insistenza sul fatto che il personale del Comune è “diminuito” è una circostanza che trova riscontro soltanto dal punto di vista strettamente formale in quanto a fronte di un’effettiva diminuzione di dipendenti diretti si sono moltiplicati gli appalti e si è gonfiata la consistenza delle partecipate (con minore spesa e minori garanzie per i lavoratori). Infine rispetto a questi “bracci operativi” è spesso mancata una guida politica autorevolevole e lucida, concentrandosi sulla mera politica di bilancio e sulla capacità oeprativa del personale tecnico di gestire i problemi. Una sorta di pilota automatico che fa parte del limbo su cui ha riposato la città in questi anni.

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Samuele Animali