Risorgipeppe

17 Novembre 2017 / By Jesi In Comune

La risposta dell’Assessore regionale Anna Casini all’interpellanza del Consigliere Enzo Giancarli arricchisce sul piano giuridico-tecnico la questione della Torre Erap, ma certo non la chiude. Né assolve qualcuno.
Ci riferiamo, in particolare, al recente comunicato di “Jesiamo” e “Jesisieme” i cui toni festanti (come se si celebrasse una vittoria) ed i cui contenuti (la rivendicazione della bontà dell’operato della primo quinquennio di amministrazione Bacci rispetto a quelle precedenti), ci appaiono come minimo fuori luogo.

Premesso che continuare a centrare i discorsi sull’assegnazione di “colpe” a precedenti esperienze amministrative oltre che ad essere ormai una tiritera stucchevole non risolve un bel niente (e dunque ai fini della risoluzione dei problemi della città importa assai poco), di certo questo gettare fumo sugli occhi dei cittadini non basta a disorientarli, e ad assolvere quindi l’amministrazione Bacci dalla cattiva gestione della problematiche che si sono venute delineando negli ultimi 5 anni.

In realtà, ad una lettura attenta e circostanziata del passato, in questa vicenda non esistono vincitori, ma una serie di sconfitte stratificate nel tempo di cui purtroppo a pagare le conseguenze sono (e saranno) i cittadini, specie quelli del quartiere San Giuseppe.

In estrema sintesi, dal punto di vista tecnico-giuridico i fatti che interessano sono questi: a) i residenti hanno più volte chiesto un confronto con l’attuale Amministrazione, ottenendo solo – in buona sostanza – la comunicazione di inizio lavori; b) a fronte di ciò, un gruppo di questi cittadini ha deciso di ricorrere al Tar per cercare di avere ascolto e verità. E ora non si potrà far altro che attendere gli sviluppi.

Ma dal punto di vista politico abbiamo assistito (e stiamo assistendo) ad un teatrino che potremmo definire quasi ridicolo se di mezzo non ci fosse il futuro di una parte importante della nostra città: l’amministrazione Bacci si è dichiarata ad ogni pié sospinto contraria al progetto, ma non è mai andata oltre una generica richiesta formale nei confronti dell’Erap e della Regione Marche.
E così tre enti pubblici, in 7 anni, – tutti ben consci a parole dell’impatto negativo della nuova palazzina sul quartiere – non sono stati in grado di trovare una soluzione alternativa alla cementificazione.
Vogliamo dire che, quanto meno, è mancato il percorso partecipativo?
Dal Sindaco – che della formula “vi diremo sempre come stanno le cose“ ha fatto il suo brand amministrativo – ci aspettavamo almeno un percorso informativo serio ed una campagna di ascolto significativa.
Vogliamo aggiungere che è mancata la programmazione?
Se Bacci era consapevole di non poter arrestare l’iter burocratico, perché, in 5 anni di governo non ha lavorato per produrre un piano di riqualificazione che mitigasse l’impatto della Torre Erap sul quartiere?
Dov’è – chiediamo al sindaco – questo piano di cui la sua amministrazione da tempo parla come se fosse la soluzione “buona” alla programmazione “cattiva” fatta dai suoi predecessori ? Noi temiamo che al di là delle chiacchiere Bacci non abbia fatto un bel niente, altro che buona amministrazione!

Ma per quanto si stia tentando di trascinare questa città verso forme di oscurantismo dal sapore medievale, i cittadini non saranno mai sudditi senza voce. Le forze democratiche, infatti, si organizzano e producono iniziative come “Risorgipeppe”: un festival musicale che nel suo piccolo ha portato un contributo concreto all’abbattimento di quel muro di disinformazione ed indifferenza costruito nel tempo dalla superbia (e dell’incapacità) di qualche nostro amministratore. E l’incredibile risposta del pubblico presente, e dunque dei cittadini, ne rappresenta la conferma principale.
Un grazie di cuore, in tal senso, anche ai gruppi che hanno riempito di buona musica la serata ed hanno dato la possibilità di raccogliere i fondi per il ricorso al Tar promosso dai cittadini di San Giuseppe.
Ci piace ricordare, al riguardo, che “Risorgipeppe” ha trasformato le problematiche di un quartiere nella priorità di un’intera città. E noi di “Jesi in Comune” siamo fieri di aver curato la parte creativa ed organizzativa dell’iniziativa, ed abbiamo dato un sostanzioso contribuito per riempirla di contenuti.

In tal senso, ricordiamo che come “Jesi in Comune” non sospendiamo “l’agitazione” contro la torre Erap, ma la trasferiamo al Teatro “Piccolo” di San Giuseppe, dove stiamo organizzando una rassegna cinematografica d’autore che inizierà a dicembre. Anche in questa sede continueremo dunque ad informare e parleremo del prossima iniziativa: un progetto di ascolto e di formazione in grado di far emergere proposte concrete per la riqualificazione del quartiere San Giuseppe.
Naturalmente, non tralasceremo il nostro ruolo istituzionale: nel prossimo consiglio comunale si discuterà ancora della costruzione della palazzina Erap, e continueremo a far valere il nostro dissenso.
Nei prossimi giorni, inoltre, chiederemo con forza di aprire una discussione e di ricevere una proposta sul piano di riqualificazione del quartiere San Giuseppe.
Questo è il nostro impegno. Chiediamo ai cittadini di aderire e di appoggiarci: è il momento di far sentire la propria voce e proporre le proprie idee. Un reale progetto condiviso avrà sempre più valore e più forza delle ruspe.

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