Consiglio comunale del 24 Gennaio 2019.
La seduta inizia con una nostra interrogazione nella quale si chiedeva se e quando l’amministrazione abbia intenzione di sistemare segnaletica orizzontale e soprattutto gli attraversamenti pedonali. La risposta è sì. Attendiamo fiduciosi.
Il Consiglio prosegue con due altre nostre interrogazioni circa la sorte del museo Stupor mundi, visto che come prevedibile è in perdita e l’ing. Pieralisi afferma che “il patto era che il Comune lo avrebbe preso in gestione” . In aggiunta ai 500mila euro messi a carico del bilancio municipale per i canoni di locazione; e quant’altro anche per tramite di FPS (per inaugurazione, servizi tecnici, marketing, oltre a 17mila e 500 euro per mettere Federico II sotto chiave nel cortile della Fondazione Carisj). Quali sono dunque i piani? Risponde l’Assessore Butini: “non chiudere”. Sì, ma come? Non si sa ancora.
Il consistente incremento dei parcheggi a pagamento pare anche a noi l’ennesimo tentativo di far cassa. Se mai l’avremmo programmato contestualmente a interventi su traffico e mobilità sostenibile. Si tratta di un ulteriore impulso al generale arretramento della città dal punto di vista demografico, sociale, economico, urbanistico, culturale, del decoro e della cura. Una città pure segnata da rinunce importanti (da ultimo l’università), da scelte discutibili, da cantieri che languono, da problemi sociali che non siamo capaci di leggere se non come questioni di sicurezza, dalla progressiva perdita di attrattiva (specie dal punto di vista della residenzialità) particolarmente evidente in alcuni quartieri come il centro storico, San Giuseppe, il Prato e, per ragioni diverse, Minonna. Parafrasando Tacito, “hanno fatto il deserto, l’hanno chiamato equilibrio di bilancio”.
Grossa discussione a seguire su due ordini del giorno (uno dei quali presentato da Jesi in comune fin dal Novembre scorso…) aventi per oggetto il famigerato decreto sicurezza di Salvini. L’invito rivolto al Sindaco era di fare il possibile, anche dal punto di vista politico, per fronteggiarne gli effetti più brutali e comunque le problematicità che qualche giorno prima in commissione aveva evidenziato anche il direttore dell’ASP. Fermo sulla sua posizione il Sindaco, che in materia ritiene di essere un “mero esecutore” della legge (sul giornale si era infelicemente e sinistramente definito – virgolettato mai smentito – “esecutore materiale”). Lasciamo la disobbedienza al suo buon cuore. Ma riteniamo che gli atti concreti posti in essere dal rappresentante politico di una città che ha investito sull’accoglienza dovrebbero evidenziare responsabilità e coerenza. Le sue scelte, dunque, dovrebbero prendere atto apertamente delle conseguenze che questo decreto ha sulle funzioni ed attribuzioni per cui si è fatto eleggere e per cui ha giurato sulla Costituzione. Solo una piccola parte di una maggioranza evidentemente “composita” (per non dire altro) ha raccolto questi spunti. Niente da fare col Sindaco. Ci si è allineati su un terzo documento depurato di ogni valenza politica, che per non scontentare nessuno si limita a prospettare un approfondimento e un confronto. Meglio che niente si dirà, e infatti ci siamo astenuti. Non abbiamo votato a favore solo perché nella sua consueta autoreferenzialità la maggioranza fino a 5 minuti prima della votazione… non ci ha fatto leggere il testo.
Nel mentre il Presidente del Consiglio Massaccesi – per l’occasione difensore d’ufficio del medesimo Bacci – se l’è presa a male perché in un articoletto abbiamo citato Hanna Arendt . Solo per dire la pericolosità dell’autorappresentarsi come un burocrate quando in realtà si hanno delle responsabilità. Poi abbiamo rincarato la dose facendo riferimento a Montesquieu e pure a Weber. Secondo lui questo è “alzare i toni”, ma conoscendolo per uomo di profonda (e lunga) cultura politica non possiamo credere che non abbia compreso quel che abbiamo detto. Quindi non ce ne vorrà se quel rimprovero lo consideriamo una medaglia. Non vorremmo in effetti che, nell’altro senso, “alzare i toni” significasse ormai solo parlare della città regia.
Da segnalare che per motivi tecnico-contabili che hanno a che fare con scelte a dir poco bizzarre contenute nella legge di stabilità, che sarebbe complicato spiegare in due parole, non sarà possibile procedere subito alla realizzazione della struttura per disabili da finanziare con l’eredità Cesarini.
Il Sindaco ha opportunamente ritirato per approfondimenti un’altra proposta di delibera con la quale si sarebbe dato il la ad un project financing per ulteriori migliorie da apportare alla piscina (alcuni lavori sono già programmati) in cambio di una concessione onerosa della durata di ben 15 anni. Ferma restando l’opportunità di intervenire e di mettere a gara la nuova gestione, sulla proposta presentata dal privato c’erano diversi punti poco convincenti, a partire dal piano finanziario e dal livellamento del fondale della vasca coperta, che sarebbe stato portato ad un metro e trenta di profondità, con gravi problemi di praticabilità per diverse attività agonistiche.
Discussione finale sui patti parasociali con i quali si rende possibile l’ingresso di Belvedere, Morro d’Alba e San Marcello dentro Jesi sevizi. Quest’ultima gestirà per l’Unione il trasporto scolastico. Essendo necessario garantire il controllo analogo, i nuovi entrati potrebbero teoricamente opporre dei veti a Jesi che mantiene il 98% del capitale sociale. Ma si tratta pur sempre di un passettino verso un’auspicabile maggiore integrazione dei comuni della vallata.
Ciliegina sulla torta. Bacci, premurandosi di non dare possibilità di replica, mentre si stava parlando d’altro, ha trovato il modo di sbottare stizzito che siamo dei voltagabbana perché abbiamo bloccato la riforma dello Statuto dopo aver partecipato ad un gruppo di lavoro (che peraltro non ha minimamente coinvolto la città). Chi glielo spiega, per l’ennesima volta, che una cosa è aggiornare le disposizioni superate dalla novità normative, altra cosa è riscrivere i principi fondamentali?
Qui il video del Consiglio (con l’indice delle singole discussioni)
Qui gli atti in discussione.
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Samuele Animali